pp. 165-176, Figg. 5
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Il progetto di Michele Busiri Vici per il parco archeologico di Ostia Antica ha una duplice genesi: da un lato, secondo Guido Calza – dal 1924 il direttore degli scavi – nasce dalla necessità di ripristinare le rovine emerse dalle recenti campagne di scavo; d’altra parte, vi era l’interesse del regime fascista per Ostia Antica come simbolo della gloria dell’antico impero, soddisfatto dall’inclusione dell’area tra i punti salienti dell’Esposizione Universale del 1942. Presentato il 20 febbraio 1941, il progetto si concentra su quattro aree di intervento: una zona periferica; un’area intermedia (tra le mura e l’area di scavo); le alberature lungo le strade; i giardini all’interno dell’area di scavo. Quest’ultimo è il tema specifico del lavoro che si presenta in questa sede, finalizzato all’analisi floristica, architettonica e archeologica dei giardini. L’indagine compiuta dimostra il desiderio di Busiri Vici di reintegrare le rovine in un quadro paesaggistico esteticamente prezioso, ispirato al giardino tradizionale mediterraneo, evitando deliberatamente la semplice ricostruzione di un antico giardino romano. Sfortunatamente, il progetto fu implementato solo in minima parte, poiché fu interrotto dall’avvento della Seconda Guerra Mondiale.
The project by Michele Busiri Vici for the archaeological park of Ostia Antica has a double genesis: on the one hand, according to Guido Calza – since 1924 the director of the excavations – the need to restore the ruins emerged from the recent excavation campaigns; on the other hand, the fascist regime’s interest in Ostia Antica as a symbol of the glory of the ancient empire, fulfilled by the inclusion of the area among the highlights of the 1942 Universal Exposition. Submitted on February 20, 1941, the project focuses on four areas of intervention: a peripheral zone; an intermediate area (between the walls and the excavation area); the tree lines along the roads; the gardens inside the excavation area. The latter are the specific subject of this work, aimed at their the floristic, architectural and archaeological analysis. The resulting synthesis proves Busiri Vici’s wish to reintegrate the ruins into an aesthetically valuable landscape framework, inspired by the Mediterranean traditional garden, deliberately avoiding the mere reconstruction of an ancient Roman garden. Unfortunately, the project was only minimally implemented, as it was stopped by the advent of WWII.