Contenuto in: Rivista di Archeologia XLV-2021 -
pp. 47-65
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Nel corso di recenti attività di scavo ad Aquileia presso il sito dell’insula delle Bestie ferite, in tre diverse strutture è stata documentata un’abbondante concentrazione di conchiglie di murice in frammenti riutilizzate come materiale da costruzione. I contesti di provenienza sono stati preliminarmente datati tra la seconda metà del IV secolo d.C. e il V secolo d.C. Come spesso riportato in letteratura, evidenze di questo tipo sono riconducibili alla pratica comune di riciclare gli scarti della lavorazione del murice che in antico veniva catturato e lavorato per la produzione della porpora. Si potrebbe considerare questi reperti come la prima attestazione adeguatamente documentata di tale attività artigianale ad Aquileia. Sfortunatamente, non essendo stati trovati i tini e gli strumenti di lavorazione dei molluschi, non abbiamo, ad oggi, dati sufficienti per identificare l’esatta ubicazione, la cronologia e l’organizzazione dell’attività di produzione di questa tintura.
In the course of recent excavation activities in Aquileia at the site of the insula of Wounded Beasts, the reuse of abundant broken murex shells as raw building material was documented in three different structures. Shell-bearing contexts have been preliminarily dated between the second half of the 4th century AD and the 5th century AD. As frequently reported in literature, this evidence is relatable to the common praxis of recycling shell by-products after purple-dye processing. These finds could be considered the first properly documented indication of this industry in Aquileia, although vats and tools related to dyeing have not been discovered, as far as we know. Unfortunately, our data do not provide information about the exact location, chronology and organization of the dye-production, which remains to be ascertained.