Contenuto in: Rivista di Archeologia XLIII-2019 -
pp. 91-104, Figg. 9
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Quattro inedite sculture, conservate in Palazzo Giusti a Verona, testimoniano della fortuna dell’antico nella Venezia d’età moderna. Un busto ‘all’antica’ in marmo, di notevole qualità esecutiva, sarà ricondotto ad Alessandro Vittoria per via stilistica. Una testa pseudo-antica lapidea viene invece attribuita a Girolamo Campagna, sulla base del confronto coi busti di imperatori romani che questo artista inviò in Baviera a Hans Fugger nel 1573. La testa di Palazzo Giusti appare di particolare interesse, perché non si conoscono altre sculture di questa tipologia eseguite da Campagna per il mercato lagunare. Infine una coppia di busti in stucco, databili probabilmente al secondo Seicento, vengono riallacciati a due prototipi ben riconoscibili: un problematico busto femminile custodito nella Sala delle Aquile in Palazzo Te a Mantova (la cui fortuna sarà parimenti discussa nell’articolo) e una statua di Hermes del tipo Andros.
Four unpublished sculptures in Palazzo Giusti, Verona, bear witness of the cult of classical antiquity in Early Modern Venice. A marble ‘all’antica’ portrait-bust can be attributed to Alessandro Vittoria through stylistic comparison with his documented portraits. The second sculpture is a stone pseudo-antique head, which reveals to be a work by Girolamo Campagna. In 1573 this artist carved a set of busts of Roman Emperors for Hans Fugger of Augsburg, two of which still survive, and are stylistically connected to the head in Verona (which is at present the only one by him for a Venetian collector). Finally, a couple of stucco busts, probably dating to the late 17th century, are replicas of two identifiable models: a problematic female bust in Palazzo Te, Mantua (of which three other replicas will be discussed), and a statue of the Hermes of Andros type.